Distopie pandemiche
Sulla scia di quanto espresso su questo portale mesi fa WWW.vallesabbianews.it/notizie-/-it/(Lettere,Salute,Politica-e-Territorio)-Dubito-ergo-sum…-anche-in-epoca-Corona-Virus-53616.html , e delle analisi a firma “Valsabbin* Refrattar*, torniamo ad affrontare il tema “emergenza pandemica”, attraverso una serie di articoli e con il medesimo proposito di mettere in essere un dibattito orizzontale per scalfire il monolite del pensiero unico che, sotto il suo peso, pretende schiacciare ogni pensiero critico.
Per neutralizzare l’infamante accusa di negazionismo (categoria storicamente utilizzata per chi nega l’olocausto ed ora piazzata ad arte per squalificare chiunque esprima dubbi sulla gestione dell’epidemia), facciamo una necessaria premessa, il virus esiste e la terra non è piatta.
Detto ciò, lasciando da parte eccessi emotivi da tifoserie e dietrologie spicce, non intendiamo accettare il concetto ora in voga di Scienza con la maiuscola, che ci propone dogmi non dimostrati, abbandonando così i principi cardine di “sensate esperienze” (Galileo) e “possibilità di confutazione” (Popper).
La comunità scientifica non ha in assoluto posizioni univoche riguardo la questione Covid, fra i tanti medici e scienziati che dissentono dalla narrazione dominante vi sono illustri virologi come Tarro e premi Nobel come Montagnier.
Semplicemente però, chi non ha posizioni che si conciliano con l’ordine del discorso imposto viene totalmente ostracizzato mediaticamente e subisce attacchi personali senza diritto di replica.
Senza un dibattito vivo e in sviluppo la scienza non è più tale, e prende le sembianze di una religione.
I componenti del Comitato Tecnico Scientifico, coacervo di top manager calati dall’alto ed intrisi di clamorosi conflitti di interesse, assumono il ruolo di Sacerdoti del Tempio.
Il governo si deresponsabilizza di ogni decisione, e smette di essere tale, affidando a costoro decisioni e previsioni insindacabili e ingiudicabili. Persino dopo che, spargendo terrore a piene mani, ad aprile costoro annunciarono proiezioni con un calcolo di 151.000 terapie intensive per giugno, e che quelle cifre che si rivelassero poi errate di 150753 unità, nessuno dovette rendere conto del clamoroso procurato allarme.
La valanga che sta travolgendo innegabilmente le più elementari libertà individuali e di impresa muove da presupposti per nulla trasparenti.
Il bollettino di guerra che ogni giorno martella la popolazione snocciola dati elaborati con modalità nebulose, e presentati ad arte per dipingere un quadro con le tinte più fosche a disposizione.
Perché non si palesano mai età e patologie pregresse dei nuovi ingressi in terapia intensiva?
Qual è il fine nell’effettuare tamponi post mortem a tappeto se non quello di gonfiare artificiosamente le statistiche dei morti per Covid inserendovi anche decessi avvenuti per conclamate altre cause??
A tal proposito aggiungiamo che nei mesi a venire i numeri giocoforza cresceranno, nelle stagioni autunnali ed invernali la mortalità per questioni fisiologiche schizza, come anche la pressione sugli ospedali, in emergenza ormai ciclicamente da tempo dopo trenta anni di continui tagli alla sanità!
Per quale ragione non si accoglie come incoraggiante il dato che in media il 95% dei positivi giornalieri è asintomatico?
Questa figura dell’asintomatico, che è cardine per l’ordine del discorso emergenziale, merita poi un discorso a parte.
Non è per nulla dimostrato che possa contagiare, come si è lasciata scappare in una recente conferenza
stampa Maria Van Kerkhove, funzionario a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della
sanità !! (costretta per la cronaca a nebulose ritrattazioni il giorno successivo).
Definire inoltre contagiata una persona senza sintomo alcuno, per poi dichiararla guarita al successivo tampone negativo dovrebbe portare ogni persona di buon senso a fare una grassa risata.
Si può definire contagiato un individuo colpito da una malattia che altera le normali funzioni biologiche, e non una persona portatrice sana di un Virus (ne ospitiamo a centinaia!!).
Generalmente per eludere queste e altre argomentazioni vengono puntualmente tirati in ballo i morti di marzo e aprile, omettendo di analizzare che quei decessi si sono registrati in totale assenza di cure, con i medici di base interdetti dal visitare, con le RSA piagate dal ricovero nelle stesse di pazienti Covid, con il tardivo ricovero ospedaliero di moribondi intubati in ventilazione profonda (prassi poi rivelatasi persino nociva).
Avremmo potuto acriticamente accettare i provvedimenti di marzo, attribuendo le troppe distopie e negligenze agli errori in buona fede di chi si è trovato ad affrontare qualcosa di nuovo ed extraordinario. Ma da quando, da metà aprile, con le prime
autopsie (inspiegabilmente omesse in precedenza) si è capito che il virus colpisce attraverso trombi che
danno luogo a embolie polmonari, e che è contrastabile con successo attraverso l’utilizzo di correnti
anticoagulanti (non a caso da quel momento la mortalità è implosa) ci facciamo sempre più domande.
Una di queste e’ : ” Perchè il virus ha colpito con veemenza straordinariamente maggiore le province di
BG e Bs ?” L’inquinamento atmosferico?? Le massicce campagne vaccinali messe in atto in quelle zone
nei mesi precedenti??
Noi non abbiamo una risposta certa, e pare che a nessuno nelle istituzioni interessi averla. Essì che dovrebbero preoccuparsi di fare assoluta chiarezza su un fenomeno come quello dell’interferenza virale dovuto alle vaccinazioni di massa, quantomeno per un principio di precauzione, prima di pretendere, come già successo in alcune regioni, che l’antiinfluenzale venga resa obbligatoria per gli over 65.
Crediamo che in molti abbiano iniziato a capire che “andrà tutto bene” è uno slogan che può calzare solo per i grandi colossi della farmaceutica, dell’informatica, della tecnologia, del credito e dell’e-commerce che in questo periodo emergenziale hanno visto decuplicare i loro profitti; può calzare per le schiere dei loro amministratori scodinzolanti a busta paga che distribuiscono appalti senza gare ai soliti noti ( uno su tutti i 27 milioni di mascherine al giorno al gruppo Fiat).
La cura somministrata alla classe media e lavoratrice è ben peggiore della malattia ed a breve potremo apprezzarne le conseguenze in tutta la loro gravità.
Migliaia di piccole-medie aziende falliranno, e un esercito di disoccupati si troverà, nel migliore dei casi, a svendere la propria forza lavoro per condizioni miserrime (vi invitiamo ad informarvi sulle condizioni lavorative da Amazon ad exemplum).
Proprio per non privarci dell’unica arma a disposizione di un popolo oppresso, l’unione, rifiutiamo il
concetto di distanziamento sociale (non fisico, si badi bene le parole non vengono scelte a caso).
Rifiutiamo i meschini appelli in salsa Gestapo alla delazione riguardo le abitudini del vicino.
Continuiamo a creare tessuto sociale, a guardare negli occhi il nostro prossimo senza vedervi un untore, ad
insegnare a i nostri figli condivisione e aggregazione solidale.
Rivendichiamo il diritto di riunirci ed assembrarci.
Perché oltre che inumano, il divieto di assembramento, sarà un caso, resta il tratto distintivo che accomuna tutti i regimi autoritari della storia.
Al prossimo articolo.
Winston e Julia, Ottobre 2020 o 1984?
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