Cronologia pandemica vol.II

AUTUNNO 2021

Normalizzazione dei trattamenti sanitari obbligatori

22 settembre: l’Ue firma un contratto di acquisto per 5 nuovi anticorpi monoclonali, che dovrebbero essere utilizzati a partire da ottobre

23 settembre: Draghi firma il dpcm che rende obbligatoria la certificazione verde per accedere ai luoghi di lavoro, sia nel pubblico che nel privato. Chi non lo mostrerà sarà sospeso dal lavoro

25 settembre: prime cariche contro i manifestanti che protestano contro il lasciapassare sanitario e l’obbligo vaccinale

2 ottobre: dopo 2 mesi proseguono incessanti le proteste. Sale la tensione.

6 ottobre: parte in ordine sparso la somministrazione della terza dose con il vaccino antinfluenzale

7 ottobre: viene aperta un’inchiesta dalla corte dei conti per danno erariale sul mancato utilizzo delle terapie a base di anticorpi monoclonali a partire dall’autunno 2020

9 ottobre: durante la manifestazione romana contro il green pass parte un corteo, con in testa esponenti dell’estrema destra italiana, vandalizza la sede della Cgil di Roma

15 ottobre: scatta l’obbligo di possedere ed esibire su richiesta il green pass per tutti i lavoratori del settore privato, a prescindere dalla natura subordinata o autonoma del rapporto di lavoro. L’obbligo è al momento previsto fino al 31 dicembre 2021, data in cui, salvo proroghe, terminerà lo stato di emergenza sanitaria. Numerose proteste che hanno il loro focus nella città di Trieste.

18 ottobre: i manifestanti al varco 4 del porto di Trieste vengono sgomberati con l’uso di idranti e cariche a freddo.

26 novembre: viene introdotto il super green pass o green pass rafforzato che cambia le regole per accedere ai luoghi di lavoro (obbligo di super green pass per gli over 50 al lavoro e obbligo vaccinale per chi ha compiuto i cinquant’anni se è senza lavoro) trasporti e mezzi pubblici, ristoranti e bar, università, matrimoni.

5 diembre: Mario Monti ex presidente del consiglio in studio da Fazio ci ricorda quanto la nostra libertà stia loro a cuore:  “abbiamo iniziato ad usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra. Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione che dosi dall’alto l’informazione… parlando continuamente di covid si fanno solo disastri, comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell’informazione. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche”.

 

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