Tempi moderni. Tempi di pandemia.
Ciò che – già prima della pandemia- si stava rivelando sempre più efficiente era ed è la struttura repressiva.
Innumerevoli gli atti volti a spegnere qualunque forma di dissenso sul nascere:
In primis la super diffusione della paura nella gente;
Le tecnologie militari come il teaser: considerato non letale e perciò spesso visto sostituito ai richiami verbali. Nonostante siano molti i casi di morti successive ai forti shock;
Gente -pronta in qualsiasi momento!- a chiamare un autorità che intervenga per far rispettare il DECORO! Nel caso qualcun* esca dagli schemi e dagli standard di una normalità sempre più fumosa;
Paura e intolleranza diffusa tiene in piedi tutto ciò.
Psicofarmaci vengono assunti in forma privata, nelle carceri, nei cpr, nei cie, rems, spdc, crt come non mai!
per sedare la gente e tenerla buona! Dove finisce l’essere umano?
Numerosi sono i casi di Trattamento Sanitario Obbligatorio, dove la leggenda dello psicoreato assume le sue sembianze complete nella realtà.
Se una persona soffre e magari arriva all’esaurimento nervoso è triste sapere che se non ha dietro una rete d’aiuto, conoscenze, amicizie sincere e persone solidali, può finire nei guai.
A chiunque può capitare un periodo difficile della vita. Per qualcun* se non ascoltat* può significare morte.
Reparti, carceri, cie fanno da anni vittime.
Tutt* possiamo avere dei problemi come tutt* purtroppo in una sventura possiamo subire l’abuso da parte della divisa e delle istituzioni.
La rete capillare repressiva è riuscita ad arrivare a tutte le età, a trovare problemi che prima non venivano nemmeno considerati (vedi i disturbi dell’attenzione).
I numerosi ricorsi a misure speciali – tra gli ultimi casi la richiesta di sorveglianza speciale per Boba a Torino: gli inquirenti argomentano reputando inneggianti alla rivolta alcuni versi, citati da un personaggio del libro che avrebbe scritto “Io non sono come voi”.
Si criminalizza il pensiero e ciò è inquietante.
Per non trovarsi soli o sole ad affrontare questo presente è necessario e fondamentale crearsi appunto una rete di amicizie o collettivi che possa rimanere unita di fronte alle situazioni. Molto spesso, dove non ci sono testimonianze e solidarietà attiva, può finire veramente male per un individuo. Un clamoroso silenzio dona ancor più potere a queste lorde mani dominanti.
Gli esempi di abusi di potere purtroppo sono innumerevoli.
Nessun* deve più finire come Francesco Mastrogiovanni, morto dopo un tso, nell’ignoranza e indifferenza, legato al letto. Come spesso accade in molti reparti dove vigono tutt’ora protocolli di contenzione meccanica al letto o l’elettroschock, ora chiamato “terapia elettroconvulsionante con pre sedazione”.
Come la sorte di Andrea Soldi, morto durante il procedimento di ricovero coatto in un parco di Torino, strozzato dai vigili urbani attivati dopo la segnalazione del padre alla mancata presenza al richiamo farmacologico perchè per far partire un tso basta una qualsiasi segnalazione)
Scegliamo veramente ciò che è meglio per noi, lottiamo senza cedere, stando attenti e critici con ciò che ci circonda.
Non sentiamoci intoccabili (non è così!)
facendo barricate
contro il NULLA
-guidato dal soldo,
dal virtuale
e dai neurolettici-
che avanza…
Angelo
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