Verso il totalitarismo tecnosanitario
Luglio 25th, 2021 by curracSenza volerci autoincensare, attribuendoci il ruolo di inascoltate Cassandre, dobbiamo comunque, in incipit a questo ulteriore pezzo sulla narrazione pandemica, far notare che gli sviluppi degli ultimi giorni altro non fanno che confermare appieno le analisi e le ipotesi portate avanti su questo blog già dalla primavera 2020.
L’ampliamento delle libertà negate in assenza del così chiamato Green Pass, segna un ulteriore
accelerazione verso la piena manifestazione del fenomeno con cui siamo chiamati a confrontarci.
La pressione monta ulteriormente verso chi scelleratamente ancora si ostina a ritenersi padrone del proprio
corpo e non intende bere dal calice del salvifico Graal vaccinale.
A poco servono le obbiezioni riguardanti la sperimentalità del trattamento, la totale assenza di conoscenza
riguardo possibili effetti avversi a medio e lungo termine.
A nulla serve appellarsi alla costituzione, a Norimberga, a Oviedo.
Lo Scientismo dilaga e rinnegando ogni forma di dibattito asfalta le basi proprie della Scienza medica.
I principi di dimostrabilità e confutazione, di precauzione (primum non nocere) vengono sepolti sotto il
peso del nuovo pensiero magico. Il vaccino innalzato al livello di sacramento eucaristico dal primo giorno di
narrazione pandemica è l’unica soluzione per uscire da questa pandemia.
Lo Scientismo non ha bisogno di dover spiegar nulla, nemmeno come sia possibile che i dati di “infezioni” e
ospedalizzazioni siano peggiori quest’anno in Italia con un 50% della popolazione vaccinata rispetto allo
stesso periodo dell’anno scorso senza vaccini, oppure perché i numeri relativi alle “nuove varianti” abbiano
maggiore incidenza proprio nei paesi che più di tutti hanno vaccinato (Israele ed Inghilterra).
Lo Scientismo diviene pensiero unico grazie ad un fuoco di copertura mediatico senza precedenti. Per fare
solo un esempio nonostante fonti ufficiali e pubblicamente consultabili, vale a dire EudraVigilance
(UE,SEE,Svizzera), Mhra (Regno Unito) e Vaers (USA), abbiano registrato più lesioni e decessi correlati alla
vaccinazione dal lancio dei preparati “anti Covid” rispetto a tutti i vaccini precedenti messi insieme fin
dall’inizio storico delle registrazioni, no vi è di ciò menzione alcuna sulla stampa ufficiale.
Non esiste alternativa, chi parla di cure precoci, di necessità di tornare ad investire nella sanità, chi mette in
dubbio l’efficacia e il rapporto costo-beneficio del siero salvavita, per quanto eminente fosse nell’era ante
pandemia, ora deve tacere.
Immediata viene richiesta pubblica abiura. Esemplificativo il caso di Crisanti che dopo aver dichiarato a fine
novembre scorso: “con i dati attualmente a disposizione non mi vaccinerò” a distanza di pochi giorni
rinnegava satana offrendo il braccio in diretta televisiva.
Per chi invece sceglie di non abiurare e si ostina a chiedere trasparenza e dibattito la condanna è
l’ostracismo, la gogna mediatica, i provvedimenti disciplinari ove possibile. Forse in un giorno non lontano il
rogo purificatore.
Molti fra coloro che non erano stati piegati al vaccino da mesi e mesi di puro terrorismo mediatico sul
Covid, si stanno prestando ora alla condizione di cavie umane spinte dalla negazione di elementari diritti
civici e dell’individuo.
Costoro non percepiscono che piegandosi a questi meschini ricatti si infilano in una gabbia più stretta della
precedente; verranno peraltro presto scatenati come massa critica verso chi ha deciso di non uniformarsi,
giocando su una polarizzazione che porta al divide et impera.
Non si illudano costoro, ubbidendo a testa bassa il risultato sarà catastrofico, e questo emergenzialismo che
si autoalimenta non finirà mai. Basti pensare ai nuovi criteri annunciati per i colori delle restrizioni nelle
regioni, con soglie da giallo con 10% delle rianimazioni occupate (si noti che nell’ultimo decennio per tutta la stagione influenzale in Italia si è viaggiato ad una media del 70% delle intensive occupate, soprattutto a
causa di costanti tagli operati dai filantropi che ora vogliono salvarci la pelle ad ogni costo). In pratica al
Molise, con 39 letti posti in terapia intensiva disponibili basteranno 4 ricoverati per far scattare l’allerta.
In altri termini questo significa fine emergenza MAI.
Solo rifiuto e resistenza di una parte consistente della popolazione potrebbero spezzare la spirale
emergenziale e ottenere un cambio di paradigma. Un esempio concreto è il risultato della milionaria
manifestazione di Londra del 26 Giugno scorso che ha portato in pochi giorni a un ribaltamento del discorso
governativo; con un nuovo ministro della sanità che definisce la terribile variante Delta poco più di un
raffreddore con cui bisogna convivere, e ammette che obbligando il sistema sanitario a trascurare ogni altra
patologia in nome della lotta al Covid si è ottenuta una catastrofe ben maggiore.
Altra prova di quanto la resistenza paga è la notizia, di queste ore, che per il personale sanitario del Veneto,
le sospensioni dal servizio per il personale non vaccinato (primo caso di obbligo di categoria al mondo)
saranno congelate; se confermate avrebbero infatti comportato lacune negli organici (già stringatissimi) tali
da non poter garantire il funzionamento del servizio sanitario.
Fronte al clima di assedio contro chi non intende cedere al ricatto, che già assume a livello semantico i
connotati di una operazione militare (si parla apertamente di disertori a cui dare la caccia, di renitenti da
stanare) urge una presa di coscienza a cui faccia seguito resistenza costante ed attiva.
Un regime totalitario prende piede passo dopo passo attraverso un climax di provvedimenti restrittivi e
repressione. Gli stessi italiani del secolo scorso si trovarono proiettati nel fascismo attraverso una spirale di
eventi che non possono essere colti dalle masse mentre li si attraversa. Solo la liberazione e la successiva
storiografia hanno in parte messo a nudo la tirannia del ventennio.
Per chi come noi dall’esperienza storica della resistenza trae ispirazione e linfa vitale, è doveroso farsi
sentire nelle piazze, superando anche i mal di pancia dovuti alla probabile copresenza di figure che
appartenenti al milieu opposto e contrario.
La vergognosa attitudine della sinistra istituzionale (e purtroppo non solo) che si fa carnefice delle più
elementari libertà di un popolo, lasciando paradossalmente l’estrema destra sul piedistallo della difesa dei
diritti dell’individuo; lungi dal rappresentare un ostacolo, questo deve essere per noi ulteriore stimolo a
portare i nostri contenuti, smascherando populismi e false propagande tese a fornire false soluzioni al
problema.
Ancora una volta ribadiamo che quella in atto è la strumentalizzazione di una emergenza sanitaria
(ingigantita mediaticamente e alimentata da decenni di tagli alla sanità pubblica e alla medicina del
territorio) tesa a legittimare una stretta autoritaria imposta dall’oligarchia finanziaria dominante.In altre
parole lotta di classe dall’alto. Per questa ragione l’unica nostra risposta valida per la difesa delle nostre
libertà e dei nostri corpi sarà lotta di classe dal basso.
Muovendo dal presupposto che sono finiti i tempi in cui si è vissuto sulla rendita di lotte passate, portate
avanti con il sangue da precedenti generazioni.
Gli spazi di agibilità civile e politica che quelle lotte hanno generato, e che hanno permesso a molti di
simulare conflitto negli ultimi 40 anni, possono dirsi esauriti. Chi sceglierà ancora una volta di schierarsi e
battersi per il futuro nostro e delle generazioni a venire ancora una volta dovrà farlo con molti concreti
sacrifici sul proprio corpo; e per come stiamo messi ora, la strada sarà lunga, tortuosa e gli esiti incerti. Ma
come ben sappiamo chi non lotta ha già perso, e in qualche modo è già morto.
Winston
Estate (ricreazione) 2021.